In pellegrinaggio sulle orme del Kriya Yoga e del Maestro Yogananda
di Emanuela Selogni
Dalle incantate vette dell’Himalaya alla caotica Delhi, dalle città sante di Varanasi e Calcutta alle tropicali e seducenti spiagge del Sud, l’India esercita da sempre il suo fascino, inconfondibile e variopinto.
Profonda spiritualità e nera miseria, sfarzosi centri commerciali e umilissimi venditori di riso agli angoli delle strade sono i rappresentanti di un paese fino a poco tempo fa classificato come appartenente al cosiddetto “terzo mondo”, ma oggi con un grande potenziale economico in rapida espansione.
Non è mai stato facile per l’occidentale che si ponga il problema del confronto tra stili di vita, che comprenda di rappresentare “fisicamente” un benessere sognato e invidiato dalla maggioranza della popolazione, recarsi, in modo completamente sereno, in un paese con tante contraddizioni. Fortunatamente, accanto alla ormai nota possibilità di attuare un turismo responsabile, esiste, a dire il vero, da millenni, un altro modo di viaggiare: quello del pellegrino.
Arriviamo a Calcutta pieni di curiosità. È febbraio e veniamo dal gelo invernale italiano, non appena la porta dell’aereo si apre siamo investiti da un’ondata di caldo, da forti esalazioni di gas di scarico e, poco dopo, all’uscita dall’aeroporto, da un frastuono di clacson, grida, richiami di venditori e facchini che cercano di attirare la nostra attenzione.
Lungo la strada, le persone ci notano immediatamente, ci additano e sorridono, chiamano gli amici a gran voce per mostrare loro quest’altra novità. Noi rispondiamo ai loro saluti agitando la mano e lunghe file di denti bianchissimi e nerissimi occhi, gioiosi e scintillanti ci rispondono dalla polvere e dal caos di auto e camion, risciò e mucche sonnolente.
Il mattino seguente comincia l’avventura. Non siamo turisti qualunque, le nostre mete non sono esclusivamente quelle indicate sulle guide: siamo pellegrini, siamo ricercatori spirituali! Il nostro viaggio è ben tracciato, scandito da Paramhansa Yogananda, uno dei più grandi maestri di Kriya Yoga del secolo scorso, attraverso il suo famoso libro
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