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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00189»

TERMINE: ARISTOTELE
DEFINIZIONE:

Grandissimo filosofo greco (Stagira 384 a.C. - Calcide 322 a.C.), forse secondo solo a Platone (v.) di cui fu allievo nell'Accademia, dove entrò a soli diciassette anni. Fu poi fondatore di una sua scuola, il Liceo, dove portò a compimento la grande sintesi enciclopedica del sapere, già presente come tendenza presso Platone ed i suoi allievi. Profondo studioso di tutte le scienze e sostenitore del primato della realtà oggettiva contro il platonico mondo delle idee, costituì la filosofia prima o metafisica come scienza universale ed assoluta dell'ente, fondando la logica analitica e deduttiva quale rigoroso strumento d'accesso al potere. Alla morte di Platone (347) lasciava l'Accademia per trasferirsi prima ad Asso, dove rimase tre anni a dirigere la locale scuola filosofica, poi a Mitilene, dove acquisì un consistente seguito di discepoli, ed infine alla corte di Filippo di Macedonia, ove fu nominato precettore del giovanissimo Alessandro, che provvedeva ad educare alla cultura greca. L'accettazione da parte sua di quell'incarico era stata subordinata all'accordo sulla politica estera macedone che, nelle intenzioni di A., doveva guidare una coalizione greca contro Demostene. Alla morte di Filippo (336) il quattordicenne Alessandro assumeva il potere e continuava a perseguire tale politica. Un anno dopo A. ritornava ad Atene, dove apriva una propria scuola nel ginnasio dedicato ad Apollo Liceo, scuola che assunse il nome di Liceo o Preripato, dai giardini che la circondavano, in cui era possibile tener lezione passeggiando. Fu organizzata secondo la rigorosa mentalità scientifica del maestro, distinguendovi le varie discipline, promuovendo il lavoro di gruppo e servendosi di una biblioteca (modello delle future biblioteche ellenistiche) nonché di un museo di scienze naturali. Fu qui che A. tenne i suoi corsi, sviluppando una ricerca approfondita e differenziata, interessandosi particolarmente alle varie scienze e nello studio degli animali. Nel 323 moriva improvvisamente Alessandro, ed A. divenne oggetto della persecuzione dei seguaci del grande sovrano macedone, essendo Demostene ritornato dall'esilio. Accusato di empietà, lasciò Atene per rifugiarsi a Calcide, dove morì quasi subito per una malattia di stomaco. Tra le sue opere occorre ricordare già la prima, l'Eudemo, un'opera essoterica (destinata al pubblico) nei cui dialoghi viene sostenuta la teoria dell'origine ultraterrena dell'anima e della sua immortalità. In seguito scrisse una serie di critiche a Platone, in particolare Peri yilosojiaz (sulla Filosofia), un testo molto importante di cui ci rimangono vari frammenti ed abbondanti testimonianze. In questa sua opera A. combatte la distinzione tra individuale ed universale, evidenziando un interesse nuovo per la ricerca oggettiva rivolta agli individui reali ed ai loro mutamenti. Sono compiti assunti e risolti in svariate direzioni, attraverso l'insieme delle sue opere esoteriche, che sono tradizionalmente suddivise in quattro diversi gruppi: 1) gli scritti di logica, che compongono Organon (l'Organon, metodo o strumento); 2) i quattordici libri del Ta meta ta fisica (Metafisica, così definiti perché nel catalogo occupavano il posto dopo la fisica); 3) gli scritti di fisica, di storia naturale, di matematica, di astronomia e di psicologia Peri ynchz (l'Anima); 4) gli scritti di carattere etico, politico, economico, poetico e retorico. A. amava distinguere le scienze pure e teoretiche, come matematica, fisica e metafisica, dalle scienze pratiche, riguardanti la formazione dell'uomo e del cittadino. Questo grandioso complesso di scritti, che stanno alla base di tutto il sapere occidentale, ebbe una sorte avventurosa. Infatti vennero dapprima conservati dai discepoli, poi nascosti, quindi portati da Silla a Roma. La prima vera edizione venne prodotta soltanto nel corso del I secolo a.C. da Andronico da Rodi, undicesimo scolarca del Liceo. V. Aristotelismo.

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