DEFINIZIONE:
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Denominazione alchemica del Mercurio (v.). Il Fuoco (v.) e l’Azoto (v.)
lavano e purificano le scorie del male, ovvero la terra nera, privandola del
colore oscuro. È anche elemento di conservazione, principio e fine di ogni
corpo. A. è soprattutto il titolo di una famosa opera di Basilio Valentino (v.),
pubblicata a Francoforte nel 1613 dall’editore Johann Bringern in una doppia
versione tedesca e latina. Consta in «un trattato suddiviso in due parti:
la prima, in forma di dialogo, sposa la tesi di un abbandono al fervore
sapienziale, esortando ad un’esercitazione riflessiva che, partendo dal libro
della Natura, contrappunti con ragionata modestia l’aspirazione al compimento
della fede. Così l’iniziando viene esortato ad integrare la propria devozione
con l’esercizio di una pia procedura mirante all’invenimento alchemico: la
rielaborazione operante dello stato di grazia primigenio, condotta rammentando
costantemente la vicenda salvifica di Cristo archetipo alchemico per
eccellenza;
la seconda parte, pratico-operativa, è corredata di quindici illustrazioni che
offrono una teoria di testi ermetici tradizionali che, con i quesiti
sollevati, sfidano la capacità intuitiva del lettore. L’enigma e la
demolizione dell’orgoglio razionale sono sempre il tacito sfondo di ogni testo
ermetico. Il quesito irrisolvibile può infatti far riverberare, per Grazia,
nel nostro indurito flusso coscienziale l’A. proteico e camaleontico con cui
cripticamente si ripropone il coraggio della semplicità devozionale, nascosto
ma non umiliato dalla lussureggiante foresta metaforica del dettato alchemico»
(S. Anseani). Tra la ricca e complessa simbologia alchemica compresa nell’A.,
assume primaria importanza un pentacolo (v.) raffigurante un Androgino (v.),
una figura simbolo della Morte alchemica denominata anche «Rebis» (v.).
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