DEFINIZIONE:
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Nome derivato dal latino calendarium, da
calendae, libro delle scadenze del primo giorno dei mesi, in pratica una tavola
su cui sono riportati i giorni, le settimane ed i mesi dell’anno. Nella Roma
antica era un registro nel quale chi prestava denaro segnava gli interessi
maturati alla calenda. In epoca più tarda indicò il sistema di dividere il tempo
in periodi costanti, ovvero in giorno, mese ed anno. Il C. era basato sul moto
apparente del sole o della luna, oppure su entrambi i moti. Nacque e si diffuse
soprattutto per esigenze pratiche, come per fissare celebrazioni, festività,
l’età, i tempi delle operazioni agricole o per la pratica della caccia e della
pesca. Il nostro C. è detto solare, perché è basato sull’anno civile che segue
il corso del sole, mantenendo fissa la data d’inizio della primavera al 21
marzo. L’anno civile ha la durata dell’anno tropico, e si divide in 12 mesi, di
cui sette di 31 giorni, quattro di 30, ed uno di 28 giorni negli anni comuni e
di 29 negli anni bisestili (v. C. Gregoriano)..
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