DEFINIZIONE:
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Tutti i sistemi di datazione del tempo elaborati in India
presentano notevoli complessità. Il metodo più classico comporta la
sovrapposizione di un calcolo su base solare con uno di impronta selenica. Nel
Rig-Veda (3000 a.C.) si parla del Sole come della ruota dai dodici raggi, con
evidente riferimento al corso annuale (Rasi) dell’astro diurno lungo la fascia
zodiacale, e si menzionano altresì le 360 divisioni di un cerchio. In opere di
poco posteriori però ci si volge allo studio del percorso lunare, dividendolo in
27 parti, dette naksatra. I mesi venivano pertanto computati da un plenilunio (o
novilunio) all’altro, e più tardi suddiviso in due quindicine. La necessità di
far coincidere la ripartizione solare con le mensilità lunari portò
all’applicazione del concetto di yuga (o grande era) ad un periodo di cinque
anni con 62 mesi lunari, grazie al quale era possibile il calcolo contemporaneo
delle posizioni dei due maggiori luminari del cielo e dell’inizio , culmine e
declino delle stagioni.
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