DEFINIZIONE:
|
Villaggio della Galilea, nei pressi di Nazareth, in cui il racconto
evangelico (Giovanni 2, 1-11) narra di Gesù che compie il suo primo miracolo,
mutando l’acqua in vino nel corso di un banchetto nuziale. Alcuni critici
moderni identificano C. con l’attuale Hirbet Qanah, altri invece con Kefr Kenna.
Occorre rilevare che la C. del Nuovo Testamento non va confusa con la C. della
tribù di Aser (Giosué 19, 28). Secondo alcuni studiosi di esoterismo, tra i
quali Jean Reville, la trasformazione dell’acqua nel vino sarebbe del tutto
simbolica. L’acqua rappresenterebbe l’Antica Alleanza, ed il vino la Nuova,
sostituita da Cristo all’antica. Per cui sarebbe la continuazione della
purificazione del Nuovo Tempio, la nuova nascita in opposizione alla nascita
terrestre, l’annuncio alla samaritana del culto dello Spirito che sostituisce
gli antichi culti esteriori, l’ordine nuovo in luogo di quello antico.
Nell’iconografia il tema delle nozze di C. appare nell’arte paleocristiana fin
dal III secolo. Rappresentazioni del miracolo furono rinvenute nelle catacombe
romane. La stessa figurazione appare nei mosaici della volta del battistero di
Napoli, nel cielo della basilica di Sant’Apollinare Nuovo in Ravenna, ed in un
pannello portale della basilica di Santa Sabina in Roma.
|