DEFINIZIONE:
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Utensile in metallo, legno o ceramica, usato
per sorreggere lampade o candele in genere a scopo ornamentale. Ha un’ampia base
d’appoggio, da cui parte un fusto (stelo) alto, con una o più braccia disposte
in diverse maniere. Gli etruschi furono eccellenti forgiatori di C., e la loro
produzione ebbe ampia diffusione in tutto il mondo ellenistico e romano. Celebre
il C. a sette braccia detto Menorah, forgiato in oro e collocato nel Tempio di
Gerusalemme, forse portato da Tito a Roma dopo la conquista e la distruzione
della capitale giudaica, ed è raffigurato in rilievo sull’arco dedicato allo
stesso imperatore sito nei pressi del Colosseo. L’originale fu rapito dai
Vandali (455) e trasportato in Africa, poi da Belisario (534) a Costantinopoli,
dove se ne sono perse le tracce. Y (Massoneria) Oltre alla Menorah (v.), il
Tempio massonico è decorato da tre C. a stelo lungo, che vengono accesi nel
corso della cerimonia rituale dell’apertura dei Lavori. Nel rituale moderno o
simbolico sono posti al centro del Pavimento a scacchi, a formare un triangolo
isoscele rettangolo, con il vertice rivolto verso l’Oriente, al cui centro è
posta la Tavola da Disegno (v.) od il Quadro di Loggia (v.). Il rituale
Emulation invece ne prevede la collocazione a fianco dei tre Dignitari di
Loggia, quindi al di fuori dal perimetro del Pavimento. La loro collocazione
condiziona il senso dell’ambulazione nella marcia di apertura dei Lavori (v.).
Vengono accesi mediante il Testimone (v.) o con l’impiego di un attizzatoio
comunque attivato al Testimone. Nel primo caso sono accesi dai Dignitari, che vi
trasferiscono simbolicamente l’energia dei tre Pilastri, Forza, Bellezza e
Sapienza. Nel secondo caso rituale sono accesi dal Primo e dal Secondo Diacono,
con l’identico trasferimento energetico, indispensabile per la consacrazione del
Tempio.
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