DEFINIZIONE:
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Termine indicante il sistema economico-sociale nato dalla
dissoluzione della società feudale, ed affermatosi in Europa occidentale ed in
Nordamerica a seguito di vittoriose rivoluzioni guidate dalla borghesia. Nel
periodo a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, il C. ha subìto trasformazioni
interne, diventando quel sistema che, più propriamente designato come
imperialismo, ha esteso il suo dominio agli altri continenti, unificando il
mondo sotto un unico mercato capitalistico. Sotto il profilo sociale, il C. è
caratterizzato dal fatto che la società è divisa in due classi fondamentali: la
borghesia, ossia la classe che detiene la proprietà giuridica ed il controllo
dei mezzi di produzione della ricchezza materiale; il proletariato, ovvero la
classe che, pur non disponendo di propri mezzi di produzione e di sussistenza,
per vivere è costretta al vendere la propria forza lavoro alla borghesia in
cambio di un salario concordato. La borghesia, in ragione della sua posizione
privilegiata nei rapporti di produzione, è la classe che detiene anche il potere
politico, ed è perciò la classe dominante. Queste due classi sono
incessantemente e necessariamente in lotta tra loro: la borghesia lotta in primo
luogo per conservare l’assetto sociale complessivo entro il quale essa è classe
dominante, e secondariamente per estendere il profitto a detrimento del salario;
il proletariato lotta in primo luogo per strappare alla borghesia il potere
politico, instaurare uno stato di tipo nuovo ed una nuova società, e
secondariamente per migliorare le proprie condizioni di vita dentro e fuori gli
ambienti di lavoro. Queste due classi fondamentali non sono però le sole
esistenti: al loro fianco stanno larghe masse popolari di contadini, artigiani,
piccoli produttori, piccoli commercianti, lavoratori improduttivi, studenti ed
intellettuali. Un aspetto essenziale della lotta tra borghesia e proletariato è
il tentativo di entrambi di trascinare dalla propria parte queste masse; infatti
la borghesia può detenere durevolmente il potere politico solo se riesce ad
allearsi questi strati intermedi, e ad isolare il proletariato, quest’ultimo, a
sua volta, può ottenere una vittoria rivoluzionaria a condizione che faccia
proprie le esigenze di questi strati non proletari, e li conduca a lottare al
suo fianco e sotto la sua direzione. Nell’epoca in cui il C. si è esteso a tutto
il mondo, nell’epoca cioè dell’imperialismo, la lotta di classe ha acquistato
una dimensione mondiale: a fianco del proletariato occidentale sono scese le
masse popolari d’Asia, Africa ed America latina, sfruttate ed oppresse
dall’imperialismo, ed è da queste masse che dipendono le sorti della lotta di
classe nel mondo. Sotto il profilo economico, il C. è caratterizzato dallo
sfruttamento e dall’anarchia. Lo sfruttamento consiste nell’appropriazione da
parte della borghesia della ricchezza prodotta dal proletariato. L’anarchia
invece consiste nel fatto che la connessione tra i produttori, tra le aziende, è
realizzata in maniera casuale, attraverso il mercato e, d’altra parte, la
produzione non è finalizzata alla soddisfazione dei bisogni sociali dei
produttori, bensì alla crescita del profitto e dell’accumulazione. L’effetto
diretto di questi due aspetti essenziali del c. è lo sviluppo ineguale. Infatti
da un lato è peculiare all’economia capitalistica il procedere a sbalzi, con
periodi di sviluppo alternati a periodi di crisi, dall’altro è peculiare
all’economia capitalistica il produrre al tempo stesso ricchezza e miseria.
Ricchezza per la borghesia, miseria per il proletariato; sviluppo per certe
industrie, settori, regioni, nazioni, e sottosviluppo per altre. Nell’epoca
dell’imperialismo questi fenomeni si sono estesi su scala mondiale: mondiale è
diventato il mercato; alcune nazioni capitalistiche ne sfruttano altre, di modo
che le prime si sviluppano mentre le seconde si sottosviluppano. Queste
contraddizioni economiche sono alla base delle contraddizioni sociali, ossia
della lotta di classe nazionale ed internazionale. Sotto il profilo politico, il
C. è caratterizzato dallo Stato democratico, fondato sulla cosiddetta sovranità
popolare. Il popolo però esercita tale sovranità attraverso suoi rappresentanti
che, una volta eletti, non sono in alcun modo vincolati alla volontà degli
elettori, né possono essere da loro revocati. Lo Stato consta di complessi
apparati (esercito, polizia, magistratura, scuola, istituti finanziari)
economici, assistenziali, repressivi ed ideologici, la cui funzione complessiva
è di mantenere le condizioni sociali necessarie alla riproduzione del sistema.
In tale funzione lo Stato è la massima organizzazione politica della classe
dominante, atta a perpetuare tale dominio. Nella società capitalistica allo
Stato il proletariato contrappone la propria organizzazione politica, i partiti
della sinistra. Sotto il profilo giuridico, il C. è caratterizzato dal fatto che
il diritto regola formalmente tutta l’attività dello Stato e dei cittadini,
senza distinzioni di classe; dall’esistenza di garanzie legali alla libertà
personale, ecc. L’ordinamento giuridico ha il compito di regolare il
funzionamento dell’economia (diritto privato), l’esercizio del potere (diritto
pubblico), ed adempie poi alla funzione sociale di attenuare le disuguaglianze
reali e la divisione degli uomini in classi. Sotto il profilo ideologico, il C.
è caratterizzato dal dominio di un’ideologia, secondo cui la società è
costituita da individui (non di classi), l’economia capitalistica è conforme
alla natura dell’uomo e fondata sul libero sviluppo delle capacità di ciascuno
(non sullo sfruttamento), lo Stato tutela l’interesse generale di tutta la
società (non di una sola classe), il diritto è giusto ed immutabile (non
classista). Il significato complessivo dell'ideologia capitalistica è
nell’accreditare la convinzione che l’assetto sociale capitalistico sia il
migliore possibile, e sia altresì immutabile; nell’ottenebrare il reale
funzionamento del C. (sfruttamento, anarchia, lotta di classe); nell’impedire
l’unità del proletariato e la sua coalizione per il predominio rivoluzionario
del regime socialista.
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