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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00391»

TERMINE: CAPITALISMO
DEFINIZIONE:

Termine indicante il sistema economico-sociale nato dalla dissoluzione della società feudale, ed affermatosi in Europa occidentale ed in Nordamerica a seguito di vittoriose rivoluzioni guidate dalla borghesia. Nel periodo a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, il C. ha subìto trasformazioni interne, diventando quel sistema che, più propriamente designato come imperialismo, ha esteso il suo dominio agli altri continenti, unificando il mondo sotto un unico mercato capitalistico. Sotto il profilo sociale, il C. è caratterizzato dal fatto che la società è divisa in due classi fondamentali: la borghesia, ossia la classe che detiene la proprietà giuridica ed il controllo dei mezzi di produzione della ricchezza materiale; il proletariato, ovvero la classe che, pur non disponendo di propri mezzi di produzione e di sussistenza, per vivere è costretta al vendere la propria forza lavoro alla borghesia in cambio di un salario concordato. La borghesia, in ragione della sua posizione privilegiata nei rapporti di produzione, è la classe che detiene anche il potere politico, ed è perciò la classe dominante. Queste due classi sono incessantemente e necessariamente in lotta tra loro: la borghesia lotta in primo luogo per conservare l’assetto sociale complessivo entro il quale essa è classe dominante, e secondariamente per estendere il profitto a detrimento del salario; il proletariato lotta in primo luogo per strappare alla borghesia il potere politico, instaurare uno stato di tipo nuovo ed una nuova società, e secondariamente per migliorare le proprie condizioni di vita dentro e fuori gli ambienti di lavoro. Queste due classi fondamentali non sono però le sole esistenti: al loro fianco stanno larghe masse popolari di contadini, artigiani, piccoli produttori, piccoli commercianti, lavoratori improduttivi, studenti ed intellettuali. Un aspetto essenziale della lotta tra borghesia e proletariato è il tentativo di entrambi di trascinare dalla propria parte queste masse; infatti la borghesia può detenere durevolmente il potere politico solo se riesce ad allearsi questi strati intermedi, e ad isolare il proletariato, quest’ultimo, a sua volta, può ottenere una vittoria rivoluzionaria a condizione che faccia proprie le esigenze di questi strati non proletari, e li conduca a lottare al suo fianco e sotto la sua direzione. Nell’epoca in cui il C. si è esteso a tutto il mondo, nell’epoca cioè dell’imperialismo, la lotta di classe ha acquistato una dimensione mondiale: a fianco del proletariato occidentale sono scese le masse popolari d’Asia, Africa ed America latina, sfruttate ed oppresse dall’imperialismo, ed è da queste masse che dipendono le sorti della lotta di classe nel mondo. Sotto il profilo economico, il C. è caratterizzato dallo sfruttamento e dall’anarchia. Lo sfruttamento consiste nell’appropriazione da parte della borghesia della ricchezza prodotta dal proletariato. L’anarchia invece consiste nel fatto che la connessione tra i produttori, tra le aziende, è realizzata in maniera casuale, attraverso il mercato e, d’altra parte, la produzione non è finalizzata alla soddisfazione dei bisogni sociali dei produttori, bensì alla crescita del profitto e dell’accumulazione. L’effetto diretto di questi due aspetti essenziali del c. è lo sviluppo ineguale. Infatti da un lato è peculiare all’economia capitalistica il procedere a sbalzi, con periodi di sviluppo alternati a periodi di crisi, dall’altro è peculiare all’economia capitalistica il produrre al tempo stesso ricchezza e miseria. Ricchezza per la borghesia, miseria per il proletariato; sviluppo per certe industrie, settori, regioni, nazioni, e sottosviluppo per altre. Nell’epoca dell’imperialismo questi fenomeni si sono estesi su scala mondiale: mondiale è diventato il mercato; alcune nazioni capitalistiche ne sfruttano altre, di modo che le prime si sviluppano mentre le seconde si sottosviluppano. Queste contraddizioni economiche sono alla base delle contraddizioni sociali, ossia della lotta di classe nazionale ed internazionale. Sotto il profilo politico, il C. è caratterizzato dallo Stato democratico, fondato sulla cosiddetta sovranità popolare. Il popolo però esercita tale sovranità attraverso suoi rappresentanti che, una volta eletti, non sono in alcun modo vincolati alla volontà degli elettori, né possono essere da loro revocati. Lo Stato consta di complessi apparati (esercito, polizia, magistratura, scuola, istituti finanziari) economici, assistenziali, repressivi ed ideologici, la cui funzione complessiva è di mantenere le condizioni sociali necessarie alla riproduzione del sistema. In tale funzione lo Stato è la massima organizzazione politica della classe dominante, atta a perpetuare tale dominio. Nella società capitalistica allo Stato il proletariato contrappone la propria organizzazione politica, i partiti della sinistra. Sotto il profilo giuridico, il C. è caratterizzato dal fatto che il diritto regola formalmente tutta l’attività dello Stato e dei cittadini, senza distinzioni di classe; dall’esistenza di garanzie legali alla libertà personale, ecc. L’ordinamento giuridico ha il compito di regolare il funzionamento dell’economia (diritto privato), l’esercizio del potere (diritto pubblico), ed adempie poi alla funzione sociale di attenuare le disuguaglianze reali e la divisione degli uomini in classi. Sotto il profilo ideologico, il C. è caratterizzato dal dominio di un’ideologia, secondo cui la società è costituita da individui (non di classi), l’economia capitalistica è conforme alla natura dell’uomo e fondata sul libero sviluppo delle capacità di ciascuno (non sullo sfruttamento), lo Stato tutela l’interesse generale di tutta la società (non di una sola classe), il diritto è giusto ed immutabile (non classista). Il significato complessivo dell'ideologia capitalistica è nell’accreditare la convinzione che l’assetto sociale capitalistico sia il migliore possibile, e sia altresì immutabile; nell’ottenebrare il reale funzionamento del C. (sfruttamento, anarchia, lotta di classe); nell’impedire l’unità del proletariato e la sua coalizione per il predominio rivoluzionario del regime socialista.

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