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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00394»

TERMINE: CAPODANNO
DEFINIZIONE:

Il primo giorno dell’anno, oggetto di universali festeggiamenti poiché simbolo della periodica rigenerazione del tempo e, di conseguenza, momento privilegiato che contrassegna il trapasso da una vecchia ad una nuova fase dell’esistenza umana. Nell’antica Babilonia la festa di C. (akitu) comprendeva una serie di celebrazioni, fra cui l’umiliazione e reintronazione del re, e la recitazione dell’Enuma elis, il poema babilonese della creazione. Anche nell’originaria civiltà indo-iranica grande rilievo veniva dato alla festa di C., incentrata sull’uccisione di un dragoneda parte di un eroe divino. Nell’antica Roma i rituali di C. erano piuttosto complessi, visto che i C. erano ben tre: quello di gennaio, di carattere politico, coincidente con l’insediamento dei consoli; quello di marzo, di carattere religioso, riferito ad un anno di dieci mesi; infine il 21 aprile (dies natalis), il C. degli anni compiuti dalla fondazione della città. Il cristianesimo solennizzò il giorno di C. solo a partire dal VI secolo, ma come giorno di penitenza per reazione alla licenziosità delle feste profane. Dopo l’introduzione del calendario gregoriano (1582), il C. coincide con la festa della circoncisione. Le date prescelte per celebrare tale rinnovamento possono essere diverse, ma in genere l’indicazione cade intorno agli equinozi ed ai solstizi, in quanto punti cruciali nel volgersi delle stagioni, in esplicito rapporto con il corso apparente del sole dello zodiaco, oppure con altri rilevanti fenomeni della volta celeste: circolarità delle fasi lunari, levata o culminazione di costellazioni o di singole stelle particolarmente luminose, e così via. Diverse sono le modalità con cui si salutano le ore che producono la morte e la rinascita di un ciclo annuale, ma poiché le più antiche religioni e le tradizioni popolari di ogni tempo e paese concordano nel vedervi il giorno che riepiloga il primo mattino del mondo, la sua importanza originaria di festa sacra pare indubitabile. Il problema interpretativo dei rituali e delle usanze che vi sono collegati ha peraltro suscitato tesi difformi; a seconda dell’importanza riconosciuta al momento profano e storicistico, ovvero alle implicazioni cosmogoniche e sovrumane che in essi si alternano o sovrappongono. È comunque certo che il C. ha da sempre raffigurato la fede dell’uomo nella vittoria della Luce sulle tenebre, espressa in liturgie volte ad invocare la fertilità della donna e della terra, in grado di fugare malattie, peccati ed influenze negative di varia natura. Il tutto ottenuto con un’articolata presentazione del passaggio dal Caos (orge sessuali ed alimentari) al Cosmo (purificazioni ed offerte agli antenati). In questa prospettiva risulto logico che nella notte della vigilia dell’anno nuovo si tenti di conoscere il futuro con svariate mantiche (come è antica consuetudine fare in Germania, ove si osservano le forme assunte dal piombo liquefatto allorché gettato in un recipiente colmo d’acqua), e si creda possibile cominciare una nuova vita, come dimostrato dal perdurare dell’usanza dei buoni propositi per l’anno nuovo, e dell’allegorico disfarsi delle brutte abitudini, realizzato con il getto di oggetti vecchi allo scoccare della mezzanotte, l’ora zero dell’anno nuovo.

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