DEFINIZIONE:
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Società segreta dell’Ottocento sorta nella Francia meridionale,
certamente derivata dalla Libera Muratoria, diffusasi anche in Spagna, Germania
ed Italia, che fu di particolare importanza per il Risorgimento italiano. Prese
il nome dal carbone che, pur essendo di colore nero, arde di fiamma luminosa;
ebbe molti simboli, tratti dalla vita dei boscaioli, dalla vita di Gesù e dal
culto di San Teobaldo, visto come personificazione della lotta sostenuta
dall’uomo libero contro ogni forma di oppressione e di sfruttamento. Le
associazioni si dividevano in baracche, vendite, vendite madri ed alte vendite,
ognuna delle quali era presieduta da tre Luci. Gli affiliati, che conoscevano
soltanto i loro diretti superiori, si dividevano in Apprendisti e Maestri; se
uomini erano detti Buoni cugini, se donne Giardiniere. Fu scomunicata dai papi
Pio VII (1821), Leone XII (1825) e Pio IX (1846). La sua attività fu al massimo
sviluppo fra il 1817 ed il 1835. Ebbe origine dal gruppo di giacobini egalitari
(murattiani anti borbonici) formatosi in Italia durante la dominazione
napoleonica, e si distinse subito dalla conservatrice Massoneria (per tradizione
maggiormente legata ai governi del tempo), specie per certi suoi tratti
democratici ispirati al progresso sociale. L’ideologia della C. variava da zona
a zona, da cellula a cellula e, accanto a programmi pre-comunistici, si
trovavano programmi moderati, vagheggianti semplicemente una monarchia
costituzionale. I primi moti attribuiti alla C. furono quelli di Macerata del
1817, di Benevento e Pontecorvo nel 1820. Di eco maggiore furono quelli del
napoletano nel 1820-21, e di Modena nel 1831, anch’essi viziati dal carattere
settario, ma capaci comunque di mettere in movimento imponenti forze popolari.
Di particolare importanza, nella storia della C., fu l’influenza esercitata da
Filippo Buonarroti, che riuscì a legare a sé molte sette diverse. Egli
comunicava loro solo una parte del suo programma, che invece veniva comunicato
per intero solo ad una ristretta cerchia di denominata "I Sublimi Maestri
Perfetti". La tendenza del Buonarroti era marcatamente democratica, e si
inserisce a piena forza nel movimento babuvista, fondato dal rivoluzionario
francese Babeuf. L’influenza del Buonarroti fu forte soprattutto nella C.
napoletana e romagnola, e fu favorita da una situazione di tensione sociale
aggravata dalla carestia, dal caroviveri e dal degrado della miseria contadina.
Il Buonarroti fu anche in contatto con Mazzini (v.), ed una setta da lui
controllata (I veri Italiani) nel 1832 stipulò accordi con la mazziniana
"Giovane Italia". Ma sarà proprio l’associazione del Mazzini, anch’egli ex
carbonaro, a soppiantare il metodo settario, elitario della C., ponendo le basi
per un più ampio legame con il popolo, e conducendo una serrata critica contro i
limiti della C. A proposito dei rapporti tra C. e Massoneria, risulta
interessante l’opinione critica espressa dal prof. Mola: "Tali rapporti
costituiscono uno tra i temi più controversi della storiografia italiana. La
storiografia politica ne fece un capitolo della più ampia controversia sulle
origini del Risorgimento. Resta tutto da valutare l’influsso di lungo periodo
esercitato dalle esperienze settarie del primo Ottocento e la ripresa massonica
di metà secolo. Lo dimostrano i dati reperiti dagli storici sulle vendite
carbonare di San Roberto (due medici, tre proprietari terrieri, e poi falegnami,
muratori, bovari, braccianti, ecc.) e della terra d’Otranto, terra di lavoro.
Tra quei "massoni e carbonari" (come venivano qualificati nei registri di
polizia) ed i componenti delle Logge siciliane, liguri e di Lunigiana nel primo
decennio dell’Unità (folte di artigiani, operai e chierici di modesto rango) vi
è un legame sul quale occorre investigare a fondo, e che certo racchiude una
delle ipotesi di sviluppo storicamente seguita dall’organizzazione massonica
italiana. Certo non fu quella prevalente, ma anche non priva di importanza, e la
storiografia non deve isolarla nel ghetto dell’indifferenza. Anche perché, in
molte fasi decisive della sua storia, la Massoneria italiana vi ha cercato, e
talvolta trovato, le sue motivazioni più genuine".
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