DEFINIZIONE:
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Riportato in uno dei più importanti dialoghi di Platone
(v.), la Repubblica, è un’allegoria impiegata dal filosofo per spiegare la
teoria della conoscenza. Il Mito della C. rappresenta l’uomo incatenato come uno
schiavo, che riesce a vedere soltanto le ombre delle cose proiettate sulle
pareti della caverna in cui si trova (conoscenza sensibile). Uscito dall’antro,
l’uomo rimane abbagliato e confuso, reputando reale ciò che tale non è (avvio
della speculazione filosofica). Solo con il tempo riuscirà a distinguere gli
oggetti, le stelle, ed infine anche il sole, simbolo dell’avvenuta ascesa dal
mondo sensibile, il mondo delle ombre, al mondo intelligibile o delle idee. Tale
ascesa, contemporaneamente gnoseologica ed etica, rappresenta la sollevazione
dell’essere umano dall’opinione, o doxa, alla scienza, od episteme. Bacone,
seguendo le orme di Platone, definisce «idola specus» gli errori generati dalla
natura, sia del corpo che dell’anima, ed anche dall’educazione e dalle
consuetudini, nonché dai vari eventi più o meno traumatici vissuti dall’uomo nel
corso della vita.
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