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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00453»

TERMINE: CHIESA CONFESSANTE
DEFINIZIONE:

Denominazione di un movimento evangelico sorto in Germania in opposizione alla concezione razzista della Chiesa di Roma. Costituitasi nel 1933 in seno ed in opposizione alla Chiesa Evangelica tedesca creata nello stesso anno, riuniva in un unico organismo ecclesiastico tutto il protestantesimo tedesco, modellato secondo il principio del Fhrer (Fhrer Prinzip), quindi con a capo il «vescovo del Reich» Ludwig Mller. Era dominato dal movimento dei cristiano-tedeschi, che propugnavano una sintesi tra cristianesimo e germanesimo, ravvisando nella rivoluzione nazionalsocialista un luogo in cui Dio si rivelava, ed in Hitler un portavoce di questa rivelazione. Preparata dalla creazione della Lega pastorale di emergenza guidata da M. Niemller, essa si oppose al famigerato paragrafo ariano, in virtù del quale anche nella Chiesa, come nello Stato, dovevano essere escluse le persone di razza od ascendenza ebraica. La C. dichiarò il razzismo dei cristiano-tedeschi contrario alla confessione di fede, e quindi da respingersi radicalmente. Suo vero fondatore fu Karl Barth (1886-1968), filosofo e teologo, che dal 1935 fu costretto dal regime dittatoriale nazista di Hitler a diffondere il proprio pensiero. Questo si rifaceva al Kierchegaard ed alle sue teorie sulla centralità del rapporto tra Dio e gli uomini nella Bibbia e nella teologia, la quale deve liberarsi da ogni soggettivismo e dal sentimentalismo per aderire oggettivamente alla parola di Dio. L’argomento centrale delle considerazioni barthiane è formulato nel Der Rmerbrief (Commento all’epistola ai Romani, del 1919), dove viene affermata la sostanziale differenza qualitativa tra Dio e l’uomo: Dio è pura trascendenza e l’Essere; l’uomo il negativo, il non essere. Quindi l’uomo è negato da Dio, ed a tale negazione tenta di contrapporre, spinto dalla concupiscenza, la sua affermazione nel mondo, ponendosi così come peccatore. In questa situazione l’uomo non può autoredimersi. E deve allora entrare in crisi, riconoscere cioè la propria negatività, aggiungendo al no divino il no della propria condanna. La fede è quindi il coraggio di «credere nonostante» (credo quia absurdum), e si pone come pura fiducia nell’azione divina. Essa non è salvifica, perché soltanto Cristo è la fonte di ogni iniziativa e della Grazia che supera l’incolmabile divisione tra Dio e l’uomo. Nella monumentale Kirchliche Dogmatik (Dogmatica della Chiesa, 1932), le tesi barthiane sembrano attenuate nel riconoscere all’uomo una maggiore positività, forse sulla spinta della propaganda nazista, tendente ad attribuire all’uomo di pura razza ariana (fiero del Gott mit uns, Dio con noi) un ruolo predominante nell’umanità del tempo. Un primo manifesto teologico contro i cristiano-tedeschi fu lo scritto di K. Barth «Esistenza teologica oggi», già del 1933. Questi fu anche il principale estensore della Dichiarazione teologica di Barmen, adottata dal sinodo della C. nel maggio del 1934.Con questa si stabiliva di respingere «la falsa dottrina che la Chiesa possa, per i contenuti delle sue predicazioni, attingere oltre che alla Bibbia anche ad altri eventi e figure», rigettando però anche «la falsa dottrina secondo cui lo Stato possa diventare l’unica e totalitaria struttura della vita umana». Questa Chiesa parallela, a cui collaborò intensamente anche D. Bonhoeffer, assunse una esistenza autonoma a tutti i livelli (autogoverno, formazione dei pastori, rappresentanza negli organismi ecumenici), ma cessò di avere pubblica rilevanza nel 1938, sia per dissensi interni sia per la crescente repressione poliziesca. Sopravvisse come Chiesa clandestina, a livello locale e nei campi di concentramento, dove molti suoi pastori furono internati, tra i quali diversi subirono il martirio, come Paul Schneider, detto il predicatore di Buchenwald. Da notare infine che non pochi furono gli aderenti alla C. che organizzarono attentati alla vita stessa di Adolf Hitler: essi furono tutti condannati a morte nel luglio 1944.

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