DEFINIZIONE:
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Dal greco clhroz, sorte, parte ottenuta in sorte. Nella comune accezione
indica il complesso delle persone appartenenti all’ordine sacerdotale. Il C.
cattolico si distingue in C. secolare, comprendente tutti i normali sacerdoti
dipendenti dal loro Ordinario, che hanno professato il solo voto di castità che
gli impone il celibato; C. regolare che comprende i religiosi appartenenti ad
Ordini religiosi e Congregazioni, i quali hanno pronunciato i tre voti di
castità, povertà ed obbedienza. All’inizio del cristianesimo il termine C.
indicava tutto il popolo cristiano, considerato come il popolo eletto (I Pietro
5, 3), donde la stretta etimologia dalla parola greca clhroz; ma già nel III
secolo il termine C. è usato per indicare coloro che sono addetti al servizio
del culto (Tertulliano, Origene, San Girolamo). Durante il periodo feudale, e
fino alla Rivoluzione francese, il C. costituiva uno dei tre stati in cui era
divisa la società. Il C., pur non costituendo una casta formalmente distinta dal
resto del popolo, ha sempre goduto di privilegi speciali, aboliti dalla
rivoluzione francese e, per quanto riguarda l’Italia, dalle leggi Siccardi
(1850), ma che furono in parte ripristinati nei tempi successivi attraverso vari
concordati conclusi dalla Santa Sede con le varie nazioni.
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