DEFINIZIONE:
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(G.O.I.) I Liberi Muratori, qualunque sia il loro Grado e la
loro funzione, sono sottoposti alla Giustizia Massonica, e vi restano soggetti
anche se in sonno o decaduti. Costituisce colpa massonica l'inosservanza dei
principi della Massoneria e delle norme della Costituzione e del Regolamento
dell'Ordine. Integrano gli estremi della colpa massonica: a) ogni contegno nei
rapporti massonici contrario ai sentimenti di rispetto, di fraternità e di
tolleranza; b) ogni azione contraria alla lealtà, all'onore od alla dignità
della persona umana, ed ogni comportamento, nell'ambito della vita profana, che
tradisca gli ideali dell'Istituzione. Il Regolamento dell'Ordine determina le
sanzioni, graduandole secondo la gravità della colpa. Il L.M. è considerato
innocente fino a che non sia intervenuta sentenza definitiva. Il L.M. sottoposto
a procedimento penale dall'Autorità giudiziaria ordinaria per fatti non colposi,
può essere cautelativamente sospeso da ogni attività massonica con provvedimento
del Gran Maestro. La pendenza di un procedimento penale non preclude il giudizio
massonico (Art. 15 della Costituzione dell'Ordine).
Comacini (Maestri): Costruttori e lapicidi italiani (VII-XIII secolo), già
citati nell’editto di Rotari (643), re dei Longobardi, e di Liutprando (743),
furono capi muratori ed intagliatori di pietre provenienti dalla regione
comasca. Nel primo sono inclusi due articoli sui C. ed i loro colleganti, e si
indicano le tariffe per l’esercizio della loro arte (v.), perfino comminando
pene per casi di infortunio sul lavoro. Nel secondo invece si parla e si
legifera sulla Società di magistri comacini. Alcuni studiosi però sostengono che
il nome derivi da cum mac(h)inis, indicando maestranze edili provviste delle
attrezzature di cantiere. Erano organizzati in corporazione ambulante, e ad essi
è dovuta la diffusione del primo stile architettonico romanico dalla regione
della loro origine in tutta l’Italia, e poi in Catalogna, in Borgogna, in
Inghilterra, in Scozia, in Svizzera e nella valle del Reno. Caratteristica dei
maestri C., oltre all’uso della pietra da taglio, la valorizzazione plastica
delle strutture murarie, ottenuta aggiungendo al motivo ravennate delle arcate
cieche elementi nuovi, come i forti aggetti e le profonde strombature. Tra i
migliori esempi di architetture dovute ai maestri C. vanno citati s. Pietro di
Agliate, s. Paragorio a Noli, la basilica dei ss. Pietro e Paolo a San Pietro al
Monte di Civate, san Carpoforo, san Fedele e sant’Abbondio a Como. Sono inoltre
numerosissime le tracce della loro presenza o della loro influenza nell’area di
diffusione dei costruttori comaschi. Y (Massoneria) Il citato editto di Rotari
garantiva ai Collegi Comacini particolari privilegi, che li affrancavano dalle
leggi e dalla servitù delle autorità feudali delle località nelle quali si
recavano per edificare. Tale editto conteneva ben 388 articoli, tra i quali
citiamo i due direttamente riferiti ai maestri C.: · Art. 144. Del maestro C.:
"Se il maestro C. co’ suoi Colliganti avrà assunto di restaurare o fabbricare la
casa di chicchessia, fissato il patto della mercede, e accadrà che qualcuno
muoia per la caduta della stessa casa, o del materiale o di una pietra: non si
ricerchi del padrone cui appartiene quella casa, se il maestro C. co’ suoi
consorti non comporrà lo steso omicidio o il danno; imperocché avendo per suo
lucro assunto nella fabbrica la ferma della mercede, non immeritatamente
sostenga il danno"; · Art. 145. Dei Maestri chiamati o condotti: "Se qualcuno
avrà chiamato uno o più maestri C., a disegnare lavori (conduxerit ad opera
dictandi), o a prestare un aiuto giornaliero fra i suoi servi per fabbricare un
palazzo o una casa, e accadrà che in causa della casa qualche C. abbia a morire,
non si chieda da lui a chi appartenga la casa. Imperocché se cadendo un albero o
una pietra avrà ucciso una persona estranea o apportato qualsiasi danno, non si
attribuisca a colpa del Maestro, bensì di colui che l’ha condotto, egli patisce
il danno". Ancora prima dell’anno mille, sia a Lucca che a Perugia operava una
Massoneria di maestri C. Secondo il Bonvicini, le strutture delle fratellanze
dei maestri C., non disgiunte dalla loro elevata base culturale, influirono su
similari organizzazioni europee a carattere muratorio, specialmente in Germania,
Francia e Gran Bretagna, in cui predominava l’aspetto corporativo e di
fratellanza, dando loro quel carattere massonico già evidenziato nei Collegi dei
Fratelli C. Secondo il Bacci, fin dai tempi di Carlomagno i maestri C.
costituirono società o confraternite speciali, compatte, segrete e collegate tra
loro con propri statuti, riti ed ordinamenti, assumendo fin da allora il titolo
di Liberi o Franchi Muratori., poiché affrancati dagli obblighi delle leggi in
cui operavano. I maestri C. diedero origine alle prime Logge massoniche, che nei
secoli successivi concorsero, con il fondamentale contributo spirituale dei
Rosacroce, alla creazione della moderna Massoneria speculativa.
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