DEFINIZIONE:
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Modo d'agire e d'essere, galateo (v.). Y (Massoneria) Per ogni
Libero Muratore esistono regole comportamentali profane e rituali, che è
doveroso rispettare se si intende percorrere il cammino iniziatico. Una delle
doti essenziali del Massone è rappresentata dalla coerenza, applicata
soprattutto nei confronti dei Doveri e dei Principi fatti propri dal momento
dell’Iniziazione. Tra i principali doveri imposti al Libero Muratore vi é
l’assoluto ed incondizionato rispetto della Costituzione e del Regolamento
dell’Ordine, in cui sono elencate le principali norme e regole istituzionali.
Profanamente l’Iniziato è tenuto a mantenere una condotta in linea (coerenza)
con i principi muratori, che pertanto debbono trovare riscontro nel C. tenuto
anche al di fuori del Tempio, nel mondo profano. Per quanto riguarda invece il
C. rituale, ogni Massone (nessuno escluso) è tenuto ad osservare con la massima
diligenza una sorta di decalogo, ovvero:
· 1) lasciare fuori dal Tempio ogni metallo, durante la breve pausa di
riflessione imposta dal Maestro delle Cerimonie nella Sala dei Passi Perduti
(v.). Per metalli sono intesi i problemi, le ansie e le turbolenze che
caratterizzano la vita profana, nonché tutte le passioni che dai metalli
traggono origine. Solo in tale condizione il Massone è in grado di partecipare
fattivamente ai Lavori architettonici;
· 2) squadrare ritualmente il Tempio, partendo sempre con il piede sinistro e
compiendo almeno un giro completo sui quattro lati del pavimento a scacchi.
Occorre seguire un percorso rettilineo tra gli scacchi bianchi e quelli neri,
fermandosi ad ogni angolo con i piedi a squadra, col piede sinistro rivolto
verso il lato ancora da percorrere, evitando andature troppo dinoccolate o
mantenere. Il senso di marcia all’apertura dei Lavori sarà antiorario nel
Rituale Simbolico, od orario secondo il Rituale Emulation. Il senso della
squadratura (detta anche marcia od ambulazione) sarà invertito alla chiusura
degli stessi. Secondo alcuni studiosi, tale senso è legato alla posizione dei
tre candelieri a stelo lungo, dette Luci. Il Tempio Massonico non è perennemente
consacrato come quello religioso, in quanto la consacrazione viene effettuata
dai fratelli ad ogni Tornata. Per cui all’apertura ognuno deve squadrare il
Tempio in modo da rivolgere la parte spirituale (v. Rebis) del corpo (sinistra)
verso le Luci, per trasmettervi la spiritualità dote essenziale poi richiesta
dal rituale di consacrazione del Tempio stesso. Alla chiusura la marcia sarà
invertita, onde consentire ad ognuno di portare con sé ed in sé l’essenza della
Sapienza, della Bellezza e della Forza creata nel corso dei Lavori, secondo
quanto auspicato dai tre Dignitari al loro spegnimento;
· 3) prendere compostamente posto tra le Colonne. Essere composti in Tempio
significa sedersi appoggiandosi allo schienale, mantenendo quindi il busto in
posizione pressoché eretta. I piedi dovranno essere tenuti con i talloni
ravvicinati, le punte dei piedi aperte ad angolo retto, le braccia abbandonate
lungo il corpo e le gambe, fino alle mani che saranno appoggiate sulle ginocchia
(posizione di Ra). A nessun Massone, per quanto blasonato possa essere, è
consentita l’assunzione di posizioni diverse da quella sopra indicata;
· 4) prestare la massima attenzione al rituale ed agli interventi, restando
sempre agli ordini del Maestro Venerabile, specie nell’uso della parola che
dev’essere "sempre" richiesta. Bisogna evitare di parlare con altri Fratelli,
anche sottovoce, e soprattutto lasciar liberamente parlare chi ha ricevuto
autorizzazione a farlo. Essenziale è evitare atti od espressioni polemici o
provocatori nei confronti dei Fratelli. Qualsiasi azione che risulti al di fuori
di quanto esposto è contrario alla tradizione ed all’etica muratoria, e può
essere formalmente censurato sia dal Maestro Venerabile (come dirigente dei
Lavori) che dal primo Sorvegliante (quale responsabile dell’Armonia della
Loggia) che dall’Oratore (in quanto Custode della Legge). Ogni infrazione a
questa regola può essere punita anche con l’allontanamento (v.) dai Lavori;
· 5) ogni qual volta ci si alza in piedi, le posizioni da assumere possono
essere soltanto due: all’Ordine nel grado, specie quando comandato dal Maestro
Venerabile, oppure di "Rispetto", con la mano destra appoggiata all’altezza del
cuore;
· 6) nel Sacco delle Proposte Tacite (v) vanno introdotte istanze, richieste e
proposte (di passaggio di Grado od aumento di Salario); vanno consegnate con la
mano destra, lato maschile e della materia (v. Rebis), ovvero della mente; e la
mano va visibilmente aperta dopo l’operazione, a dimostrazione che nulla è stato
tolto di quanto eventualmente deposto da altri;
· 7) il Tronco della Vedova (v.) va onorato con la mano sinistra, quella del
cuore, il lato spirituale, ed al termine dell’offerta non va mai aperta, dato
che dal Tronco si può anche prelevare se si è in stato di bisogno, una
condizione che non va certo ostentata;
· 8) al termine dei Lavori, il Massone lascia il proprio posto per seguire il
Maestro delle Cerimonie nella squadratura di uscita dal Tempio;
· 9) nella Sala dei Passi Perduti ognuno dovrà infine attendere l’uscita dal
Tempio dei Dignitari di Loggia, mantenendo in silenzio la posizione di rispetto
fino alla concessione della libertà da parte del Maestro Venerabile.
· 10) ogni Massone deve frequentare assiduamente le Tornate di Loggia, un
diritto-dovere inderogabile e fondamentale, verso il quale il Governo della
Loggia non può comportarsi né con superficialità né con eccessiva tolleranza.
Imperativo il dovere di giustificare anticipatamente al Maestro Venerabile ogni
forzata assenza, dettagliandone la motivazione. Infine sul tema del C. non si
può certo ignorare né sottovalutare quanto il Grande Oriente d’Italia ha
ritenuto opportuno portare alla conoscenza dei Fratelli alla sua Obbedienza, e
che viene qui riportato integralmente: "Nei casi in cui l'intuizione porta
l'uomo a privilegiare la vita basata sull'essere piuttosto che sull'avere,
allora i modi d'essere assumono primaria importanza, ed anche significati ai
quali è doveroso rivolgere tutta l'attenzione. Per poter vivere pienamente la
potenza dell'essere, è necessario sviluppare interiormente una profonda coerenza
armonica con il C. Tale coerenza armonica non può essere raggiunta percorrendo
un cammino solitario, escludendo il confronto diretto con la vita esteriore e
con la realtà rappresentata dagli altri esseri umani. Il Lavoro effettuato nelle
Logge porta però all'esperienza diretta della coerenza di modi di essere
armonici, conseguibile attraverso un'azione di ricerca continua, condotta
coralmente da parte dei Fratelli che ad esse appartengono"
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