DEFINIZIONE:
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Dottrina secondo la quale il Concilio (v.) è superiore al papa.
Si radica nel principio giuridico (decreto di Graziano) secondo cui il pontefice
può essere giudicato dalla Chiesa nel caso di sospetta eresia. Questa tesi fu
particolarmente sostenuta da Marsilio da Padova (1275-1343) con l’opera Defensor
pacis, condannata da Giovanni XXII (1327). Ad essa si uniformarono l’inglese
Guglielmo Occam (1290-1350) ed il francese Pietro d’Ailly (1350-1425). Anche il
Concilio di Trento (1545-63) condannò il C., che rivisse però nel gallicanesimo
francese. Il Concilio Vaticano I (1870) lo condannò in modo definitivo,
proclamando il dogma dell’infallibilità papale (v.).
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