DEFINIZIONE:
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Opera in tredici libri di Aurelio Agostino (Confessiones), scritte
nei primi anni del suo episcopato (398-400 d.C.). Rappresentano l’opera chiave
della personalità di grande pensatore di questo grande Dottore della Chiesa, in
cui egli non solo descrive con rara potenza d’introspezione le vicende della
propria vita esterna ed interna, ma anche e soprattutto risolve i propri
assillanti problemi interiori. La narrazione della sua vita dall’infanzia alla
sua conversione al Cristianesimo occupa i primi nove libri. Negli ultimi quattro
libri dell’opera, di carattere più propriamente filosofico, dedicati all’analisi
ed all’esposizione del problema della conoscenza, sono in particolare esaminati
ed approfonditi i concetti di memoria e di tempo. Le C., pur riflettendo nella
forma e nei mezzi espressivi un’educazione letteraria fondata sulla cultura
classica, rappresentano qualcosa di totalmente nuovo nella letteratura latina,
un modello destinato a provocare un fiorire diffuso di opere rivolte all’analisi
interiore, ed in questo senso aprono una nuova era, sia nella storia letteraria
che in quella del pensiero speculativo moderno.
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