DEFINIZIONE:
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Scuola etico-politica cinese che, fondata sul pensiero di
Confucio (v.), è stata alla base dell’organizzazione sociale dell’impero cinese
nei suoi duemila anni di vita. Non si tratta di una religione, poiché mancano
quasi interamente i riferimenti al sacro, ma solo allo stato. La dottrina fu
introdotta con estrema naturalezza e semplicità, ovvero gentilmente, un metodo
particolarmente compatibile con la natura ed il temperamento del popolo cinese.
Infatti Confucio, con l’innata e profonda umiltà che lo distinse, si é sempre
definito "uno che trasmette, mai uno che crea", poiché intendeva riportare in
vigore sistemi di vita di 5-6 secoli prima, cioè dei primi Chou risalenti
appunto al 1027 a.C.. Confucio era il povero discendente della famiglia reale
Shang-Yin, e ci ha tramandato il suo pensiero attraverso i Lun-Yu (o dialoghi),
e va considerato puramente come riformatore politico e non religioso. Secondo i
suoi insegnamenti, l’uomo deve vivere avendo come ideale la mediocrità aurea, il
Chung-Yung (o giusto mezzo), nel pieno rispetto dei riti. Sono leggi non scritte
della società, che si inquadra così in un ordine superiore identificabile con il
Cosmo. Primo imperativo dell’essere uomo dev’essere l’altruismo, detto Yen,
l’opposto dell’egoismo, nonché il principio "non fare agli altri quanto non si
vorrebbe fosse fatto a sé stessi". È proprio dalla conoscenza della sostanza di
questi due principi fondamentali che i primi missionari gesuiti in Cina hanno
potuto sottolineare, nei loro rapporti, l'evidente cristianità del C. I più
gravi delitti condannati dal C. sono: · 1) offendere il cielo e la terra; · 2)
insegnare e diffondere la ribellione allo stato; · 3) rompere i rapporti
esistenti tra gli esseri umani; · 4) turbare l’ordine civile; · 5) uccidere.
Evidente trattarsi di un vero e proprio culto dello Stato, elevato ad inespressi
livelli sacri, in cui la moralità dei sudditi dipende dalle virtù del Principe,
il quale riceve il proprio mandato dal Cielo. Dalla perdita di tale mandato
traggono origine le rivoluzioni, ed il mandato può essere revocato soltanto dal
Cielo che l’aveva concesso, in seguito a colpa del Principe per indegnità,
incapacità, pazzia od abuso di potere. Punto base della filosofia é costituito
dal Chung-Tzu (od essere superiore), che con il suo retto vivere diventa fonte
stessa di leggi, influenzando moralmente quanti gli sono sottoposti. Da qui la
superfluità e la dannosità delle leggi scritte e codificate. La burocrazia é
ammessa unicamente nella varietà colta, in quanto formata da letterati che fanno
carriera superando esami di difficoltà vieppiù crescenti. Tale "Geniocrazia"
costituisce la grande novità introdotta da Confucio, una forma selettiva che ha
aperto, attraverso la cultura, la direzione dello Stato ad ogni ceto sociale,
implicando un continuo e democratico ricambio di uomini politici ai vertici
della guida della nazione. Unico aspetto negativo di questa filosofia é
rappresentato dalla passività, dall’immobilismo, forse causato dalla sua
ispirazione nel passato, ovvero sulla pura e semplice tradizione, il che aveva
dato origine ad un sistema destinato al progressivo irrigidimento nel tempo,
fenomeno puntualmente verificatosi in Cina. Insomma, il C. costituisce un
sistema filosofico e morale della società e della civiltà, che per oltre 40
generazioni si é rivelato sufficiente alla soddisfazione di ogni bisogno,
sostituendosi vantaggiosamente a qualsiasi religione, un fatto davvero unico
nella storia dell’uomo. Un sistema rivelatosi però impotente, allorché
confrontato con le nuove realtà extracinesi, che portavano a minacciare i
plurisecolari rapporti tra sudditi e stato, particolarmente nelle diffusissime
strutture paternalistiche. Allora si imponevano nuove regole per la produzione
della ricchezza, sull’esempio dei popoli di vocazione colonialistica di origine
occidentale. Aveva così inizio l’inevitabile declino di questo eccezionale
sistema di moralità, identificato come "sentiero dell’armonia", codificato dai
classici predicanti la benevolenza, la pietà filiale e la lealtà verso il Cielo,
che ha sicuramente consentito a miliardi di cinesi Menciò, Mo-Ti, Lao-Tzé e
Chiang-Tzè di conseguire in gloria spirituale il sacro Tao (v.).
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