DEFINIZIONE:
|
Ufficiale di Loggia, avente la funzione di controllo del
livello qualitativo dei Lavori. Pertanto è tenuto ad informare il Maestro
Venerabile sull’opportunità di continuare od interrompere i Lavori stessi.
Esplica quindi la verifica costante dello stato di coscienza dei Fratelli e
degli effetti del Lavoro di Catena. L’espressione "coprire il Tempio" (v.) non
vuole significare soltanto uscirne o vigilarne l’accesso, ma essere sicuri che
le volontà e le energie dei Fratelli siano in perfetta sintonia, in armonia tra
loro ed orientate verso il medesimo scopo costruttivo. Il C.I. è il guardiano
della soglia del Tempio, cioè il tramite ed il divisorio tra il mondo profano e
la Loggia, tra una realtà fisica ed una metafisica, ovvero tra il sacro ed il
profano, esattamente come il Giano bifronte. Il C.I. si ricollega all’Aria
seconda di Bilancia (elevazione intellettuale), ed è in grado di alimentare in
modo costante il Fuoco primo di Ariete del Maestro Venerabile, rispetto al quale
è in opposizione lungo l’asse equinoziale. Secondo i principi della dottrina
alchemica, il C.I. è: · il coperchio del forno Athanor, quindi della Loggia, che
va chiusa ermeticamente; · il responsabile del punto di cottura e di fusione
dell’Opera, quindi sovrintende all’integrità dell’Athanor affinché questo non si
rompa; · lo specchio od il riverbero del Maestro Venerabile. Per l’estrema
importanza di tali funzioni per la vita stessa della Loggia e per il suo
sviluppo in quanto Officina, la carica di C.I. dev'essere ricoperta da un ex
Maestro Venerabile, ma comunque almeno da un Maestro Massone. Il C.I. è munito
di una spada e di una chiave, strumenti impiegati nel compito di Copertura della
Loggia (v.). Y (G.O.I.) La carica di C.I. può essere ricoperta soltanto da un
Fratello Maestro (Art. 45 del Regolamento dell'Ordine).
|