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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00545»

TERMINE: CORONA
DEFINIZIONE:

Ornamento del capo in forma circolare di origine antichissima, nato come intreccio di rami e poi foggiato in metallo, usato dapprima solo nelle cerimonie di culto, ed in seguito come segno di riconoscimento per imprese militari, civiche e sportive. Ne sono state rinvenute sul capo di mummie faraoniche (2000 a.C., v. C. Egizia), in varie necropoli (Crimea, Taranto); vengono citate tra gli ex-dono, come del Partenone, rappresentate su stele funerarie, monete, ceramiche ed altari. Se ne distinguono i tipi a seconda dell’impiego: dedicate agli dei (Grecia e Roma), fatte con l’elemento sacro a ciascuno, come con l’olivo per Atena, le spighe per Demetra e l’alloro per Apollo, ed in seguito imitate con metalli preziosi, spesso smaltati (Monaco e Canosa); di destinazione funeraria, a sottili foglie d’oro (Montefortino ad Ancona); agonistiche, di consistenza e valore variabile secondo il tipo di premio rappresentato; imperiali, tra cui la radiata di origini orientali, poi diffusasi a Roma; onorifiche per meriti civili (C. civica), o militari (C. triumphalis, rostrata, castrensis, ecc). In Grecia risulta costante la semplice e leggera forma base, ottenuta con due rami legati ad una estremità e combacianti all’altra. In ambiente etrusco si preferì apporre ornamenti su una struttura rigida portante, con effetto pesante, monotono ed innaturale. Nel Medioevo la tradizionale C. di fronde, sotto l’influsso dell’arte bizantina, venne sostituita da una forma stilizzata, costituita da un cerchio di metallo prezioso, riccamente lavorato ed adorno di pietre preziose, assumendo lentamente valore esclusivo di simbolo dell’autorità regale. La C. di Teodolinda, conservata nel duomo di Monza, risale al VII secolo; qui è anche conservata la C. ferrea (così chiamata per una sottile lamina di ferro che, secondo la leggenda, sarebbe stata ricavata da un chiodo della Croce di Cristo, e che la circonda internamente. Quest’ultima è servita per la cerimonia dell’incoronazione di molti re d’Italia, da Ottone I a Napoleone ed a Ferdinando I. Esemplari famosi di C. sono ancora quella in stile siculo-bizantino, detta di Carlo Magno (Vienna, Schatzkammer), con cui si incoronavano gli imperatori tedeschi; la tiara di Costanza, moglie di Federico II (Duomo di Palermo); quella degli Asburgo, un lavoro finissimo di cesello e di gemme (1602, Schatzkammer di Vienna), e quella di Napoleone (Louvre). In araldica la C. di principe è sormontata da otto foglie di acanto a fioroni d’oro (cinque visibili), sostenute da punte ed alternate da otto perle. La C. di duca è formata da otto fioroni d’oro (cinque visibili) sostenuti da punte, La C. di marchese è cimata da quattro fioroni d’oro (tre visibili) sostenuti da punte ed alternati da quattro gruppi piramidali di tre perle ciascuno (due visibili). La C. di conte è cimata da sedici perle (nove visibili). La C. di barone ha il cerchio accollato da un filo di perle con sei giri in banda (tre visibili). La C. di visconte è cimata da quattro grosse perle (tre visibili), oppure da due punte d’oro. Esistono inoltre C. di provincia, di città e di comune.

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