DEFINIZIONE:
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Una delle tre diverse nature, o forme, dell’essere umano. È noto
anche come anima, il Manas ed il Buddhi sanscriti visti combinati tra loro, e
serve per il collegamento tra gli altri due componenti: il Corpo fisico, il
sanscrito veicolo rozzo, ed il Corpo etereo, l’Atman, lo Spirito. Le più attuali
dottrine esoteriche, soprattutto la parapsicologia, confermano che queste tre
nature trovano piena corrispondenza cosmica con l’universo, a sua volta
suddiviso in fisico (manifestazione formale o grossolana della sostanza, il
mondo ben descritto da Dante come Inferno), astrale (stato di manifestazione
informale del disincarnato, sottile e psichica, dal poeta fiorentino definito
Purgatorio) ed etereo (stato di non manifestazione, o spirituale: il Paradiso,
). Una corrispondenza in assoluta sintonia con la dottrina ermetica che,
soprattutto attraverso la Tavola Smeraldina (v.), sostiene l’assoluta
uguaglianza tra il microcosmo ed il macrocosmo. Il C.A. rappresenta la veste
naturale indossata dall’uomo che ha lasciato il corpo fisico, attraverso il
fenomeno definito morte (v.). Nessun C.A. ha alcuna consistenza fisica, essendo
molto fluida e sottile: quindi è anche del tutto privo di forma e di sensibilità
corporale. Nonostante ciò i vari C.A. che fluttuano nel mondo astrale si
riconoscono perfettamente tra loro, grazie alle diversificate vibrazioni
individuali di cui sono dotati, pur mantenendo capacità di contatto col mondo
fisico che hanno lasciato. Vedono, sentono e percepiscono perfino gli odori,
mantenendo appieno le caratteristiche (carattere, interessi, affetti, ecc.) che
li distinguevano in vita. Non possono manifestarsi se non attraverso contatti
medianici in cui di norma si rivelano come larve, ma possono soprattutto pensare
liberamente. Il loro pensiero è decisamente costruttivo, poiché quanto è pensato
viene quasi istantaneamente materializzato, da un ambiente qualsiasi ad un
essere. Per le persone particolarmente condizionate in vita diventa
un’esperienza ossessiva, che vincola l’individuo al mondo fisico in modo
morboso, interrompendo il cammino verso la meta, rappresentata dalla Luce del
mondo etereo. Tale interruzione permane finché il C.A. non viene dissolto dalla
volontà individuale, allorché viene percepita la complessità del mosaico
rappresentativo del Creato. Solo allora l’individuo astrale riacquista la
propria libertà personale e, intravista finalmente la Luce che lo sovrasta, vi
si dirige con risolutezza, per finalmente accedere al livello superiore del
cosiddetto Aldilà (v. Astrale).
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