DEFINIZIONE:
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Una delle tre nature, o forme, di ogni essere, specialmente di
quello tra tutti più evoluto: l’essere umano. È noto anche come Spirito, il
sanscrito Atman., che la tradizione occidentale cristiana definisce
impropriamente anima. Infatti l’anima è lo stato ad esso precedente, è il Manas
ed il Buddhi sanscriti visti combinati tra loro, il Corpo Astrale (v.), e serve
da collegamento tra gli altri due componenti: il Corpo fisico, il sanscrito
veicolo rozzo, ed il C.E. Le più attuali dottrine esoteriche, soprattutto la
parapsicologia, confermano che queste tre nature trovano piena corrispondenza
cosmica con l’universo, a sua volta suddiviso in fisico (manifestazione formale
o grossolana della sostanza, il mondo ben descritto da Dante come Inferno),
astrale (stato di manifestazione informale del disincarnato, sottile e psichica,
dal poeta fiorentino definito Purgatorio) ed etereo (stato di non
manifestazione, o spirituale: il Paradiso, ). Una corrispondenza in assoluta
sintonia con la dottrina ermetica che, soprattutto attraverso la Tavola
Smeraldina (v.), sostiene l’assoluta uguaglianza tra il microcosmo ed il
macrocosmo. Il C.E. rappresenta la veste naturale indossata dall’uomo che ha
lasciato il corpo astrale, allorché questo viene dissolto dalla volontà
individuale, un evento reso reale quando viene percepita la complessità del
mosaico rappresentativo del Creato. Ben descritto da Dante nei suoi trentatre
cantici del Paradiso, si presenta in una splendida ed indescrivibile viva luce,
al termine di un lungo canale di accesso che ogni creatura deve percorrere, a
velocità molto elevata. In tale ambiente ogni C.E. ha finalmente la possibilità
di contemplare in una visione ampiamente panoramica il complesso e perfetto
mosaico del Creato, di cui il singolo individuo è tassello personalizzato. Qui
si ha la visione della Verità più assoluta, nonché dei dettagli dell’ultima
trascorsa esistenza, di cui si afferrano gli effetti spirituali di ogni gesto,
di ogni azione compiuta, degli effetti scontati dell’esistenza precedente
all’ultima, delle nuove cause originate per il prossimo e per sé stessi. Tali
cause implicano la necessità di una nuova incarnazione, nel corso della quale
dovranno essere compensati i loro effetti. L’esistenza successiva diventa allora
un vero e proprio bisogno, l’individuo palesa la propria disponibilità, e le
entità superiori preposte la renderanno reale allorché saranno disponibili le
condizioni più opportune per l’espletamento del nuovo compito, in termini di
tempo, luogo e situazione ambientale. Nel preciso istante adeguato il C.E.
penetra nell’ovulo prescelto, esattamente al momento del concepimento. Da qui
nasce la catalogazione esoterica dell’aborto come reale atto criminale di
omicidio.
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