DEFINIZIONE:
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Complesso culturale espresso dalle civiltà che
fiorirono nell’isola di Creta ed in Grecia tra il Neolitico e l’Età del bronzo,
ovvero nel secondo millennio a.C. Del periodo cretese vengono distinte tre fasi:
· minoico antico, · minoico medio (grandi edifici e fiorire di un’arte
naturalistica), e · minoico tardo (schematizzazione delle forme ornamentali). Il
centro vitale si sposta nel Peloponneso, dove per quasi mezzo millennio si
sviluppò la civiltà micenea. Tipici dell’architettura C. sono i grandi palazzi
sorti agli inizi del II millennio a Cnosso, Festo, Tilisso e Mallia, distrutti e
ricostruiti tra il 1700 ed il 1600 a.C. Assente ogni traccia di mura, a
differenza di quanto avviene nei palazzi di Micene, Tirinto e Tebe. Numerose le
tombe circolari, coperte con false volte dette a tholos (tesoro di Atreo e
Micene). Assai belli gli scarsi resti di affreschi, ancora visibili a Cnosso,
Hagìa Triàda e Tirinto. Vastissima la produzione di ceramiche, dapprima decorate
a spirali vivacemente policrome, poi con soggetti naturalistici, ed infine con
motivi geometrici stilizzati, di piccole statuette di argilla, avorio e bronzo,
e di oggetti di oreficeria, tra cui le rinomate maschere funerarie d’oro. Agli
inizi la religione C. era politeista e naturalistica, rivelando aspetti
particolari del tutto diversi rispetto alle vicine religioni asiatiche ed
egiziane. In seguito si giunse ad una concezione decisamente antropomorfa della
divinità (v. Antropomorfismo). Secondo il Giannelli (Le grandi correnti della
storia antica, Ediz. Marzorati, 1954), il pensiero e la preoccupazione della
fecondità dominano la religione minoica; presso i Cretesi sono considerati sacri
animali come colomba ed il toro e, tra le divinità, il primo posto è occupato
dalla Gran Madre, generatrice e nutrice degli uomini, degli animali e delle
piante; regina del Cielo ed al contempo degli Inferi. A lei inferiore seppure al
suo fianco sta una divinità maschile, incarnante anch’essa il principio della
fecondità; suo simbolo è il toro oppure il Minotauro, il mostro umano a testa
taurina, e gli è sacra la "labris", l’ascia bipenne (v.).
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