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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00566»

TERMINE: CRETESE-MICENEA, CIVILTÀ
DEFINIZIONE:

Complesso culturale espresso dalle civiltà che fiorirono nell’isola di Creta ed in Grecia tra il Neolitico e l’Età del bronzo, ovvero nel secondo millennio a.C. Del periodo cretese vengono distinte tre fasi: · minoico antico, · minoico medio (grandi edifici e fiorire di un’arte naturalistica), e · minoico tardo (schematizzazione delle forme ornamentali). Il centro vitale si sposta nel Peloponneso, dove per quasi mezzo millennio si sviluppò la civiltà micenea. Tipici dell’architettura C. sono i grandi palazzi sorti agli inizi del II millennio a Cnosso, Festo, Tilisso e Mallia, distrutti e ricostruiti tra il 1700 ed il 1600 a.C. Assente ogni traccia di mura, a differenza di quanto avviene nei palazzi di Micene, Tirinto e Tebe. Numerose le tombe circolari, coperte con false volte dette a tholos (tesoro di Atreo e Micene). Assai belli gli scarsi resti di affreschi, ancora visibili a Cnosso, Hagìa Triàda e Tirinto. Vastissima la produzione di ceramiche, dapprima decorate a spirali vivacemente policrome, poi con soggetti naturalistici, ed infine con motivi geometrici stilizzati, di piccole statuette di argilla, avorio e bronzo, e di oggetti di oreficeria, tra cui le rinomate maschere funerarie d’oro. Agli inizi la religione C. era politeista e naturalistica, rivelando aspetti particolari del tutto diversi rispetto alle vicine religioni asiatiche ed egiziane. In seguito si giunse ad una concezione decisamente antropomorfa della divinità (v. Antropomorfismo). Secondo il Giannelli (Le grandi correnti della storia antica, Ediz. Marzorati, 1954), il pensiero e la preoccupazione della fecondità dominano la religione minoica; presso i Cretesi sono considerati sacri animali come colomba ed il toro e, tra le divinità, il primo posto è occupato dalla Gran Madre, generatrice e nutrice degli uomini, degli animali e delle piante; regina del Cielo ed al contempo degli Inferi. A lei inferiore seppure al suo fianco sta una divinità maschile, incarnante anch’essa il principio della fecondità; suo simbolo è il toro oppure il Minotauro, il mostro umano a testa taurina, e gli è sacra la "labris", l’ascia bipenne (v.).

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