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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00571»

TERMINE: CRISTIANESIMO
DEFINIZIONE:

Religione monoteista a carattere universalistico, predicata nei primi decenni dell'impero romano da Gesù Cristo di Nazareth, compendiata nei Vangeli da alcuni suoi seguaci, ovvero Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Nelle sue premesse programmatiche è fondata sulla pace, sulla fratellanza fra tutti gli uomini e sulla possibilità offerta a tutti di purificarsi e redimersi nel corso della vita terrena, in vista del perpetuarsi di questa in una futura beatitudine celeste. Il C., religione rivelata e dogmatica, ha caratteristiche ben diverse da tutte le altre religioni monoteiste, in quanto pone le proprie fondamenta su un personaggio storico, che ne fu l'iniziatore ed il divulgatore. Ma, mentre i promulgatori di altre religioni affini, come Mosè, Zarathustra e Maometto, non aspirarono mai ad un culto divino indirizzato a sé stessi, il fondatore del C. venne proclamato Dio dai suoi segueci, e come tale ebbe, fin dalle origini, lo stesso culto attribuito al Dio degli ebrei (v. Ebraismo). Secondo i Vangeli, il C. avrebbe dovuto innestarsi nella religione monoteista d'Israele non come sovvertimento di essa, ma come suo complemento. Gesù Cristo ed i suoi apostoli annunziarono al mondo la necessità di un rinnovamento, costituito dall'instaurazione di un nuovo rapporto con Dio, visto come rivelato da suo Figlio, appunto il Cristo. Tale rinnovamento comprendeva il riscatto dell'uomo dal peccato mediante la morte e la resurrezione di Gesù, e da una seconda nascita dell'uomo tramite la grazia, che gli consente di entrare a far parte dellEcclesia, ovvero di una Chiesa terrena comprendente, secondo Sant'Agostino, tutti i fedeli, e destinata ad eternarsi al di là della morte individuale, al fianco di Gesù e dello stesso Padre. Era essenzialmente un messaggio di tipo egualitario (al cospetto di Dio tutti gli uomini sono uguali) ed universalistico, senza confini. Il C., nato al massimo dello splendore della civiltà greco-romana, cinque secoli dopo Confucio (v.) e Buddha (v.), avvia una nuova era mediterranea, innestando nella tradizione ebraica una nuova rivelazione ed una nuova condotta spirituale. Dopo la morte di Gesù, i suoi dodici apostoli predicarono il C. ad ebrei e pagani, perdendo i due più importanti fra loro, Pietro, primo successore di Cristo, ovvero primo pontefice (Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa), e poi Paolo, entrambi martirizzati a Roma sotto l'impero di Nerone (67 d.C.), ove fu presto considerata religione blasfema e pericolosa per le istituzioni imperiali. Le prime eresie (manicheismo, pelagianesimo ed arianesimo), pur combattute ed anatemizzate nei Concili, provocarono dolorose fratture, talvolta anche con conseguenze politiche. Nel 312, con l'editto di Costantino, il C. venne elevato ad unica religione dell'impero romano, mentre nel 393, per effetto delle deliberazioni del Concilio di Nicea, divenne addirittura illegale per ogni "civis romanus" il non essere cristiano. Con le invasioni barbariche, e la conseguente fine dell'impero romano d'occidente, il C. assunse il ruolo di mediatore tra vincitori e vinti, riuscendo a convertire a quello che era ormai diventato il "Cattolicesimo Apostolico Romano", Goti, Franchi, Svevi, Vandali, Visigoti, Longobardi, Anglosassoni ed Alemanni, cui seguirono praticamente tutti i rimanenti popoli europei, fino ai confini dell'impero cinese. Con il "Sacro romano Impero", nato dall'intesa tra Carlo Magno ed il Papa, si attuò un governo basato sui principi cristiani, che implicò una pesante mondanizzazione della cristianità, a totale scapito dei valori spirituali. Il distacco dalla Chiesa greca (900) ed il sorgere di nuove eresie (iconoclasti, valdesi ed albigesi), non riuscirono a frenare la crescita cristiana, sempre più affermata quale massima religione medievale, avendo trovato in giganti come San Tommaso d'Aquino una sistemazione filosofica definitiva, e nel Papato un validissimo antagonista del potere temporale, un'autorità non minata neppure nel settantennio (1400) che vide contrapposti papi ed antipapi. Con la scoperta dell'America (1492) e lo sviluppo delle missioni di evangelizzazione, la sua diffusione venne ad interessare il mondo intero, trovando difficoltà soltanto in Asia, dove l'esclusiva della Verità, pretesa dal cattolicesimo romano, si scontrò con la ferma e decisa opposizione dell'islamismo (v.), del brahmanesimo (v.) e del confucianesimo (v.). Dal XVI secolo, dopo la grande riforma di Lutero, Zwingli e Calvino, e la fondazione della chiesa anglicana (Concilio di Trento), vasti territori cristiani si sottrassero all'influenza cattolica, creando chiese separate, tuttora alquanto floride, che recenti concili ecumenici (Concilio Vaticano II) hanno solo marginalmente riavvicinato tra loro. Circa un terzo della popolazione mondiale è oggi considerata seguace della Chiesa di Cristo (oltre un miliardo), di cui 580 milioni sono cattolici, 260 milioni protestanti di diverse obbedienze, 170 milioni cattolici orientali greco-ortodossi, e 60 milioni di diverse sette e confessioni. Il C. è convenzionalmente definito il "sentiero dell'Amore", in quanto Dio stesso è Amore. Alla tesi protestante della "Fede sola", il C. contrappone quella programmata della "Fede ed i Sacramenti", nonché "la Fede e le Opere", prevedendo, subito dopo la morte, un giudizio particolare riguardante, a differenza del giudizio universale, soltanto ogni singolo individuo. La sentenza, di applicazione immediata ed immutabile, si materializza nell'Inferno, luogo di pena eterna con l'assenza di Dio, nel Purgatorio, luogo intermedio di purificazione, che rende degni di accedere poi al Paradiso, la dimensione superiore ove impera uno stato di completa beatitudine, nella luminosa visione di Dio. Simbolo del C. è la croce, in onore del Cristo crocifisso per la redenzione dell'uomo. Questo segno è anche simbolo universale e cosmico, considerato fin dai tempi di Pitagora il simbolo dell'Uomo, poiché comprendente la sua duplice natura e quella del Creato in cui opera. É quindi il simbolo di ogni religione che definisca la dottrina del rapporto tra la Materia (orizzontale) e lo Spirito (verticale), ovvero tra il basso e l'Alto, tra il Creato ed il Creatore, tra l'uomo e Dio. Un rapporto quindi di interdipendenza tra il microcosmo ed il macrocosmo, tra il perfettibile ed il Perfetto, tra l'involuto e l'evoluto, con influenze che sono reciproche ed eterne, come lo Spirito e l'Onnipotente, Onnisciente ed Onnipresente, che l'ha generato.

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