DEFINIZIONE:
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Antica partizione della popolazione di Roma, risalente alle origini della
città, forse ad istituti addirittura anteriori alla sua fondazione, radicati
quindi nell’area latina preistorica. Per estensione il termine indica anche il
locale in cui le C. si riunivano, la sede del senato e di altre corporazioni.
Secondo la tradizione, le tre tribù che costituirono la città di Roma (Ramnes,
Tities e Luceres) erano ognuna divisa in dieci curiae. Probabilmente ogni C.
raccoglieva le famiglie della stessa gens o do gentes affini. Sembra molto
probabile che la suddivisione in curiae avesse un’origine legata alla comune
discendenza dei componenti delle curiae stesse, e non di tipo territoriale od
amministrativo. L’esercito dei primi tempi era esso stesso formato in base alle
curiae, e la prima forma di assemblea generale del popolo fu denominata comizio
curiato. Il nome di C. fu anche usato per indicare il luogo in cui si
effettuavano le riunioni pubbliche. In seguito venne a significare il luogo in
cui si riuniva stabilmente il Senato romano. Nella Roma antica molte C. furono
costruite già sotto i re, ma la C. più nota è proprio la sede del senato. Che
nella sua forma attuale è quella fatta costruire da Diocleziano (243-313): ha
pianta quadrangolare, con contrafforti angolari, rivestita di stucchi e marmi;
si articolava in una sala riunioni con tre gradini sui due lati per i seggi
senatoriali, il podio della presidenza e sullo sfondo la statua della Vittoria.
Completava la C. un pavimento a marmi policromi. Un chalcidicum a forma di
portico e la sala absidata del secretarium. Sul retro un’area scoperta in cui è
stata rinvenuta una statua togata, forse raffigurante un imperatore.
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