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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «00664»

TERMINE: EBIONITI
DEFINIZIONE:

Denominazione, derivata dall’ebraico ebynim, poveri, di una setta giudeo-cristiana dei primi secoli (I-IV), diffusa particolarmente in Asia (Siria, Palestina, Transgiordania ed Egitto), Fedeli alla religione giudaica, gli E. consideravano Gesù un profeta illuminato dallo Spirito Santo, però di levatura inferiore a quella di Mosé, senza riconoscerne la divinità, mentre ritenevano San Paolo un apostata. Basandosi sull’apocrifo Vangelo degli Ebrei, respingevano i quattro Vangeli canonici, accettando solo in parte quello di Matteo che avevano però alterato. Combattuti da San Paolo, Giustino, Ireneo, Eusebio ed altri, si conosce poco della loro dottrina. Nel corso del IV secolo furono assorbiti dal giudaismo ortodosso, come pure dal cristianesimo. Ebraismo: Religione e complesso delle tradizioni degli antichi ebrei, talvolta distinto dal Giudaismo che è riferito soltanto agli ebrei della diaspora. Alla base dell'E. è il patto (berit) stipulato tra Dio ed Abramo, rinnovato poi con Mosè tra Dio ed il popolo di Israele, con la rivelazione del Sinai e la promulgazione di una guida etico religiosa costituita dalle tavole della Legge: il Decalogo. Il monoteismo ebraico differisce da tentativi analoghi compiuti in paesi confinanti con la Giudea, quali l'Egitto e la Mesopotania, proprio per la sua caratteristica di patto esclusivo, e per la base morale e divina nella sua essenza, di cui è responsabile l'intero popolo ebraico. Dopo Mosè, ne sono stati sostenitori i Profeti ed i giudici, che hanno confermato l'unità-unicità di dio (come nell'islamismo) e. di conseguenza, la sua universalità, affermando la santità del popolo d'Israele, responsabile della diffusione della parola di Dio fra gli uomini, la supremazia della morale sullo stesso culto (Isaia), per consolare infine gli esuli con la visione dell'età messianica e della resurrezione dei morti (Ezechiele), sempre ribadendo la piena validità del libero arbitrio. Nei primi cinque secoli d.C. Farisei, Tamaiti ed Amorraiti raccolsero leggi e tradizioni orali, aggiungendo così ai testi biblici la Misnah (v.) ed il Talmud (v.). Nel corso del medioevo Maimonide, filosofo ebreo d'origine iberica, nella sua "Guida per incerti", scritta nel 1170 formulò i famosi 13 articoli di fede sull'interpretazione della Bibbia, sulle prove cosmologiche dell'esistenza di Dio, sulla genesi e sui rapporti tra Dio ed il mondo, elaborando una psicologia ed una morale. L'unità sistematica tra filosofia aristotelica e religione, affermata da Maimonide, fu un punto fermo per il successivo pensiero ebraico e cristiano. L'E. contemporaneo accetta quali principi fondamentali: · l'esistenza di Dio; · la missione del popolo d'Israele; · il libero arbitrio, · la retribuzione, · l'era messianica. Fin dall'antichità sono esistiti gruppi ebraici dissidenti, tra i quali: 1) i falasha, ebrei dell’Etiopia, (VI sec. a.C.), attuali probabili custodi dell’Arca dell’Alleanza (v.) nella chiesa di Santa Maria di Sion in Axum; 2) i samaritani (V secolo a.C.); 2) gli Esseni ed il gruppo del Mar Morto (II secolo a.C.); 3) i Caraiti (700). Un aspetto particolare dell'E. s'è avuto con il misticismo cabalistico, sfociato dapprima in movimenti messianici (1500-1600) e poi nell'Hassidismo (1700). Dalla moderna corrente razionalista è nato un movimento di riforma, con semplificazioni rituali e l'introduzione di forme di culto occidentali, trovando aderenti specie negli Stati Uniti. Il culto, nomade in origine, fu centralizzato in Gerusalemme, ove leviti e sacerdoti (Kohanim) mantenevano il servizio e presiedevano ai sacrifici. Nel 500 furono istituite le sinagoghe, luoghi di preghiera e di studio. Festività settimanale è il sabato (IV Comandamento). Caratteristica peculiare degli ebrei sono le persecuzioni razziali cui sono oggetto da sempre, sfociate a volte in vero genocidio, come accaduto pochi decenni orsono ad opera del fanatismo nazista tedesco, dichiaratamente antisemita, tanto da aver provocato la morte di oltre sei milioni di loro nei campi di sterminio. Gli attuali 14 milioni di ebrei, seguaci del sentiero della Legge, codificato dall'Antico Testamento, da Torah (v.) e da Talmud (v.), risiedono soprattutto negli Stati Uniti, nello stesso stato di Israele creato nel 1946, negli stati dell'ex Unione Sovietica, in Sud America ed in comunità di più modeste dimensioni sparse in tutto il mondo. Ebreo errante: Leggenda medievale secondo la quale un ebreo, per aver schernito Gesù mentre saliva sul Calvario incitandolo a proseguire sotto il peso della croce, fu condannato ad errare senza sosta in tutti i paesi del mondo fino alla fine dei tempi, con non più di cinque soldi nella borsa, che però si rinnovavano continuamente. Adottato a simbolo della dispersione del popolo d’Israele, nel tempo denominato Giovanni Buttadeo in Italia, Ahasvero in Germania, Isacco Lacedem nei Paesi Bassi, ecc., l’E. passò alla letteratura assumendo, nell’epoca romantica, i più diversi significati simbolici: fu infatti considerato rappresentante del popolo ebreo perseguitato, denigratore di Gesù Cristo, ecc. Il personaggio dell’E. conquistò una vastissima celebrità nel 1844 con il romanzo "Le Juif errant", di E. Sue.

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