DEFINIZIONE:
|
Espressione impiegata da Origene (185-253, v.), uno dei
fondatori della teologia cristiana, che tentò di armonizzare il pensiero
cristiano con quello filosofico greco, allo scopo di indicare le «rivelazioni di
Verità» che Dio manifesta agli Iniziati ed ai grandi sapienti d’ogni tempo, onde
correggere, modificare ed arricchire la Rivelazione storica. Gioacchino da Fiore
(v. Gioachimiti) parla diffusamente dell’E. a proposito di una prodigiosa
palingenesi (v.) dalla quale dovrà emergere un’altra Chiesa: «Allora lo spirito
Santo, insegnandoci ogni Verità, ci farà desiderare il giorno definitivo
dell’ingresso nella Gloria. È quello che Giovanni nella sua Apocalisse chiama il
Vangelo Eterno». Ciò avverrà nella terza età, posta appunto sotto l’E. Questa
non sarà più l’età dei martiri, ma l’era degli spiriti contemplativi; non vi
saranno più sacerdoti, perché la loro funzione sarà conclusa; i Sacramenti
diverranno totalmente spirituali, la Chiesa non navigherà più su due barche:
quella di Pietro e quella di Giovanni, poiché al tempo di Pietro succederà
quello di Giovanni. Secondo H. De Lubac (La posterità spirituale di Gioacchino
da Fiore, Vol. II, Ediz. Jaca Book, 1983), «Una simile esegesi sarebbe sembrata
blasfema ad Origene, ad Agostino, ed anche a Bernardo, poiché in effetti implica
un superamento della Chiesa del Cristo attraverso un tracrollo delle sue
strutture presenti, tanto istituzionali che mentali».
|