DEFINIZIONE:
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Dall’ebraico mal’akhi, mio inviato o mio messaggero, è il nome
attribuito all’ultimo dei profeti minori. La tradizione ebraica non conosce
alcun personaggio con questo nome, per cui non si tratta di un vero e proprio
nome., ma di un titolo (Malachia 1, 1 e 3, 1). Il Libro di M., che si apre con
l’affermazione dell’amore di Yahweh per Israele (1, 2-5), si divide in sei
parti, di cui tre costituiscono invettive contro la degenerazione dei sacerdoti
(1, 6; 2, 9), i matrimoni misti (2, 10-16) e l’omissione del pagamento delle
decime (3, 6-12). Nelle altre parti è ripetuto l’annuncio del giorno del
Signore, in cui sarà ristabilitala la giustizia tra i popoli (2, 17; 3, 5).
Chiude le profezie l’annuncio della venuta del profeta Elia (3, 22-24). Come i
libri dei profeti Aggeo e Zaccaria, M. riflette il punto di vista profetico
postesilico (dopo il 538 a.C.), nello spirito di repressione dei peccati e di
affermazione dei legami tra Dio ed il popolo di Israele. Si ritiene sia stato
scritto nel V secolo a.C., quando il Tempio era già stato ricostruito (516
a.C.), e la Giudea si trovava ancora sotto il dominio persiano.
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