DEFINIZIONE:
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Il termine, nel suo significato più intimo, è considerato come una
funzione ed una relazione tra uomini, e viene definito come la possibilità da
parte di un soggetto di influenzare, determinare o costringere il comportamento
altrui, in particolare attraverso la minaccia di sanzioni. In senso ancora più
lato, il P. è identificato con ogni sorta di decisione presa dagli uomini in
relazione all’apparato nel quale vivono, ed agli eventi che compongono la storia
della loro epoca. Così definito, il P. è un dato permanente dell’assetto e
dell’organizzazione sociale, che esiste da quando si manifestano relazioni
interoggettive. Gli storici hanno quindi sempre cercato di precisare e di
individuare l’origine e l’evoluzione come forme di P. Nel corso dei secoli sono
state ricercate classificazioni e complesse individuazioni concettuali. Resta
ben nota quella di M.Weber, che fonda la sua analisi e la sua distinzione delle
forme di P. sui principi di legittimità del P. stesso. Egli distingue tre
diverse forme di P.: il P. carismatico, che poggia sulla straordinaria dedizione
al carattere sacro ed eroico di una persona; il P. tradizionale, fondato sulla
credenza nel carattere inevitabile e legittimo di istituti che la tradizione ha
tramandato; il P. razionale basato sulla credenza nella legalità di ordinamenti
statuiti. Tra i filosofi moderni, è opinione diffusa che in sé il P., comunque
esercitato, tendendo di norma ad imporre la volontà di un individuo sugli altri
anche con metodi coercitivi, nulla abbia a spartire con la spiritualità (v.).
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