DEFINIZIONE:
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Ogni religione ha insegnato all’uomo che qualcuno, un essere
spirituale, uno spirito eletto, uno spirito amico od un angelo lo segue sempre
lungo l’intera esistenza, dalla nascita alla cosiddetta morte. In effetti ogni
creatura dispone di una guida spirituale, la quale rappresenta quel centro di
coscienza che riassume tutte le creature viventi guidate. È nota l’esistenza
della comunione dei Santi, di tutti i sentire degli esseri, la comunione di
tutti gli esseri verso cui si procede per costituire in consapevolezza un solo
immenso essere spirituale, fino ad un solo essere cosmico. Scendendo lungo la
scala della gerarchia spirituale, si incontrano le guide spirituali, che sono la
fusione di tutti gli esseri sensitivamente sottostanti. Le guide spirituali
hanno lasciato, almeno temporaneamente, la ruota delle morti e delle rinascite,
i mondi delle percezioni, e sono esseri di un’altezza evolutiva indefinibile, di
norma superiore a quella del vivente loro affidato. La parapsicologia definisce
S. quest’entità spirituale che affianca ogni essere vivente, che fin dalla
nascita fa praticamente parte della coscienza (v.) individuale. Nei momenti in
cui l’individuo si ritrova ad un bivio, essendo costretto a prendere una
decisione, la coscienza, di cui fa parte lo S., trasmette segnali destinati a
rappresentare la realtà in modo preciso e netto. É quello che usualmente viene
chiamata la voce della coscienza. Questa non è che una comunicazione proveniente
dall’intimo degli esseri, che induce ad operare la scelta migliore, più
conveniente perché più congeniale, più compatibile con la natura ed i parametri
costitutivi dell’individuo. In sintesi la guida spirituale individuale, S. od
Angelo (v.) custode che dir si voglia, non andrebbe vista come entità estranea,
anche se in effetti lo è, un essere amico che ripara dai colpi e protegge, bensì
come qualcosa che affiora dal nostro intimo al momento opportuno, facendo
sbocciare la coscienza, che tende a far affermare i principi superiori nei
confronti degli impulsi deteriori ed animaleschi che provengono dall’ambiente e
dai veicoli inferiori di ogni individuo. Lo S. assume peculiare importanza se
affiancato a soggetti destinati ad insegnare qualcosa di spiritualmente utile
agli altri. Egli diventa allora un suggeritore di idee, che il protetto fa
inconsapevolmente proprie, mettendole subito in pratica. Questo avviene perché
quella persona, da sola, non riuscirebbe a fare quanto invece deve fare e che
serve agli altri, spesso come esempio. Si tratta di un’impresa di profonda
unione tra le creature. Talvolta tra lo S. e l’incarnato esiste un legame che
risale a vite precedenti, in quanto l’affetto ancestrale facilita il legame
telepatico richiesto per la sicura efficacia dell’intervento assistenziale
effettuato.
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