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SEZIONE: « DIZIONARIO ESOTERICO »

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DIZIONARIO ESOTERICO SCHEDA N. «01978»

TERMINE: STEINER RUDOLF
DEFINIZIONE:

Filosofo austriaco (1861-1925) di origine croata, ammiratore e studioso di Goethe, collaborò alla pubblicazione delle sue opere (1883-97), dedicandosi soprattutto all’analisi dei suoi scritti naturalistici e filosofici, sviluppandone i motivi di fondo. Nel 1902 si iscrisse alla Società teosofica (v.) di cui diventò presto autorevole rappresentante. Ma della teosofia S. non gradiva dottrinalmente l’insensibilità al ruolo della figura di Cristo nell’evoluzione cosmica, e l’investitura messianica conferita a Jiddu Krishnamurti, mentre sul piano operativo diffidava della compiacenza dei teosofi nei confronti dello spiritismo allora in voga. Pertanto abbandonava la Società Teosofica per fondare la sua Società Antroposofica (1913), creata allo scopo di indagare sulle possibilità di affinamento delle attitudini psichiche dell’uomo, attraverso esercizi spirituali che permettessero la diretta percezione del divino presente nella realtà. Elaborò pertanto una dottrina sull’origine e sullo scopo della vita umana, in cui confluivano idee della reincarnazione, della centralità della venuta di cristo come evento cosmico che segna un netto distacco nell’evoluzione, dell’esistenza di entità spirituali e creatrici intermedie tra l’uomo e Dio, del quale però parla pochissimo. Studiò le tecniche che avrebbero permesso all’uomo di entrare nella visione diretta delle dimensioni sovrasensibili, indicando particolari retroscena della musica e delle arti visive. Si interessò perfino di agricoltura, caldeggiando il metodo biodinamico, oggi in gran voga, fondato sul rifiuto dei concimi chimici e sul rispetto di ritmi e cicli naturali. S. fondò a Dornach (Basilea) una Libera Università di Scienze dello Spirito, tuttora operativa e sostenuta da ricercatori seri ed accademicamente qualificati, anche se nel complesso la cultura contemporanea snobba o deride l’antroposofia come un sottoprodotto fantastico od una moda occultistica. In realtà nel pensiero di S. abbondano aspetti che suscitano nello studioso perplessità: si tratta di incrinature, tesi non verificabili o storicamente inesatte, con una cosmologia che può sembrare neo-mitica. La sterminata opera di conferenziere del «visionario austriaco», presenta effettivamente varie lacune, aspetti magmatici, sovrapposizioni, reiterazioni ed elucubrazioni fantasmatiche. Resta comunque indiscutibile l’impulso offerto da S. ad una lettura parallela del reale, nella migliore tradizione analogica, nonché il suo tentativo di riproporre tematiche gnostiche entro coordinate di pensiero e di linguaggio adottate fin dall’epoca post-illuministica. S., al contrario di Goethe, non ha mai fatto parte della Massoneria, anche se ne adottò l’impianto rituale degli Alti Gradi; a questo contribuì certamente l’insegnamento avuto dal suo parroco già in età giovanile, nella cittadina di Neudorfl, che dal pulpito era uso tuonare: «Cari fratelli cristiani, ricordatevi bene che è nemico della verità, come per esempio un frammassone ed un ebreo». Occorre invece evidenziare che molti suoi discepoli, come lo Zeylmans e soprattutto Albert Steffen, non esitarono ad aderire all’Istituzione massonica. Le opere principali edite da S. furono: Einleitung zu den naturwissenschaflichen Scriften Goethes (1883-97); Theosophie (1904); Die Geheimwissenschaft im Umriss (1910); Anthroposophie (1924); Das Initiatenbewusstsein (1927).

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